UN TUFFO nel passato tra i gioielli a due e quattro ruote che hanno fatto sognare generazioni di italiani e ancora emanano un fascino che le “giovincelle” d’oggi se lo sognano! Tutto questo è Automotoretrò che si è svolto al Lingotto nello scorso week end attirando stuoli di appassionati (la prima stima è di oltre 65mila visitatori), fra cui molti giovani, che hanno potuto vedere da vicino il meglio della storia mondiale dell’automobile e della motocicletta.
Dalla Lancia Delta 4WD all’Autobianchi Bianchina, la macchina del mitico ragionier Ugo Fantozzi
QUESTA EDIZIONE, la 35esima, è stata dedicata in particolare a celebrare una serie di anniversari: i 30 anni della Lancia Delta 4WD, i 60 della Fiat nuova 500 e dell’Autobianchi Bianchina (la macchina del mitico ragionier Ugo Fantozzi) e le 70 primavere della Lambretta e anche della Ferrari. Fu, infatti, nel 1947 che uscì da Maranello la prima vettura col marchio del Cavallino Rampante: era la 125S, chiamata “Ala spessa”, una “barchetta” a ruote coperte realizzata dal carrozziere modenese Giuseppe Peiretti, con motore 12 cilindri a V di 60 gradi, di 1497 cc da 90 cv, progettato dall’ingegner Gioacchino Colombo. La seconda Ferrari fu una 125 Competizione, con una carrozzeria biposto a “sigaro” a ruote scoperte disegnata da Giuseppe Busso con lo stesso motore, portato però a 120 cv. Quanto alla Lancia, campionissima dei rally, abbiamo ammirato le Lancia Delta 4WD del team Martini Racing che con gli equipaggi Miki Biasion-Tiziano Siviero e Juha Kankkunen-Juha Pironen siglarono una clamoosa doppietta al Rally di Montecarlo del 1987. Una carriera sportiva che terminò nel 1992 con 6 titoli iridati, che valsero alla Delta l’appellativo di “regina dei rally“. Una accanto all’altra, facevano bella mostra di sé dieci Delta, tutte ex ufficiali gruppo A, in livrea Lancia Martini, dalla già citata Delta 4WD, alla Integrale, Integrale 16v, fino all’ultima HF Evoluzione, accanto ad altri esemplari con i colori delle scuderie Jolly Club e Grifone, oltre alle versioni speciali allestite per il Safari Rally. E c’era pure lo stesso Miki Biasion, due volte campione mondiale rally nel 1988 e 1989 proprio con la Delta. Che dire delle altre meraviglie? Dalla Porsche 356 C del 1964 nel raro colore “blu Bali”, alla Cisitalia 202 coupé del 1948, alle Lamborghini Miura, alle Lancia Fulvia HF “fanalone” e seconda serie, alle Alfa Romeo, dalla 2600 Sprint alla 2600 SZ Prototipo, a poi le Abarth molto ricercate dai collezionisti, dalla 1000 bialbero alla Fiat Abarth 1000 monoposto record.
INFINE NON È MANCATA la parte più propriamente sportiva e spettacolare, con Automotoracing, all’Oval, la pista esterna completamente rifatta e rinnovata per l’occasione. Qui si sono affrontati in varie specialità numerosi piloti, fra i quali c’era anche il babbo di Valentino, Graziano Rossi, grande appassionato di rally. Fra le moto abbiamo ammirato i migliori esemplari di Ducati, Aprilia, MV Agusta, Gilera, Moto Guzzi, Bmw, Triumph, Royal Enfield e Norton. Insomma, ne valeva la pena!