In Europa i costi di gestione di un’auto non sono uguali per tutti. L’Italia,carissima,è seconda soltanto alla Norvegia, l’Ungheria è la più economica
UNA LUNGA SFILZA DI VOCI PASSIVE
Lo studio Car Cost Index è stato condotto rilevando i costi, sia fissi che variabili, che gli automobilisti di 24 nazioni dell’area europea devono sostenere per vetture di piccole e medie dimensioni. Come dicevamo in apertura colpiscono i divari consistenti tra uno Stato e l’altro per quanto riguarda i costi medi; tra il Paese più costoso e quello più economico è stata quantificata una differenza di 344 euro mensili. La ricerca ha confrontato tra loro elementi di costo significativi, ad esempio il prezzo d’acquisto della vettura, il costo del suo deprezzamento, gli oneri di riparazione e manutenzione, l’assicurazione, le tasse e le spese per il carburante. Nel computo sono stati inclusi anche i costi per gli pneumatici invernali nelle nazioni che prevedono specifiche ordinanze. Per comprendere meglio il senso dello studio è opportuno chiarire che l’analisi si è basata sui primi 3 anni di costi operativi e con un chilometraggio annuo di 20 mila chilometri.
NORD EUROPA CARISSIMO, MA IN ITALIA NON SI SCHERZA
Veniamo quindi ai dati salienti estratti dalla statistica, il paese nel quale è più costoso guidare un’automobile a benzina è la Norvegia con 708 euro mensili, seguita dall’Italia con 678 euro e dalla Danimarca con 674 euro. Il paese dove costa meno è invece l’Ungheria, dove la spesa ammonta a 364 euro. Riguardo invece le auto alimentate agasolio la nazione più costosa sono i Paesi Bassi con 695 euro, seguiti dalla Finlandia con 684 euro e dalla Norvegia con 681 euro. Anche in questo caso l’Ungheria è il Paese più economico con 369 euro.
COSTI FISSI SOFFOCANTI, LA SOLUZIONE È IL CAR SHARING?
Tra i costi che influiscono sulla spesa il deprezzamento del veicolo è quello con la percentuale maggiore. In Europa il costo medio di deprezzamento delle vetture dei segmenti più bassi rappresenta il 37% del totale. Le imposte per la circolazione e l’IVA incidono per il 20%, mentre il carburante incide per il 16% sul costo mensile di un’auto. Sommando altre varie voci la parte fissa raggiunge l’84% del costo limitando fortemente l’influenza del proprietario sul budget per l’automobile. Alla luce di questa analisi viene spontaneo domandarsi fino a quanto convenga possedere una vettura e se non è forse più vantaggioso rivolgersi al mercato del leasing o alle nuove soluzioni di mobilità come il car sharing.
fonte: Gabriele Amodeo – sicurauto.it – 08/02/2017
http://www.sicurauto.it/news/costi-auto-litalia-e-seconda-solo-alla-norvegia.html