(auto.it)
Hanno un’architettura modulare basata su cilindri – 4, 6 o 8 – di 500 centimetri cubi
Con un investimento di 600 milioni di euro sono stati installati sistemi per un accuratissimo collaudo e una perfetta messa a punto dell’interazione tra motore e trasmissione. All’interno ci sono innovativi banchi prova senza rulli in grado di simulare l’uso dei propulsori e dei cambi automatici in una gamma infinita di condizioni di percorso e condizioni atmosferiche. Nella situazione desiderata si possono svolgere programmi automatizzati che nessun collaudatore è in grado di ripetere, simulando altitudini sino a 5000 metri e temperature sino a 30° sottozero.
L’offensiva nel settore dei motori non si limita al reparto. Con un investimento di 3 miliardi di euro sono stati infatti messi a punto cinque nuovi propulsori, tre dei quali debutteranno sulla Classe S ristilizzata.
Sono due diesel e tre benzina che adottano un’architettura modulare basata su cilindri di 500 cm3 ciascuno e un interasse di 90 mm tra loro.
Il primo, siglato OM 654, è un 4 cilindri in linea che è già montato sulle E 200d ed E 220d. Si distingue, come gli altri, per il basamento in alluminio e l’introduzione di uno speciale rivestimento dei pistoni in acciaio chiamato Nanoslide per la riduzione degli attriti. È usato in F.1 e diminuisce sino al 4% consumi ed emissioni. Particolare cura è stata dedicata al sistema di scarico che comprende EGR a più vie e filtro per il particolato AdBlue.
Il turbodiesel di vertice, da record per la Casa, sarà il nuovo 6 cilindri OM 656 di 3 litri, contraddistinto da una pressione di iniezione di 2500 bar e due turbocompressori che lavorano in sequenza, il più piccolo ai bassi regimi e il più grande a quelli più elevati. La potenza è di 313 cv, la coppia massima di 650 Nm e i consumi ridotti del 7%.
I motori a benzina sono il 4 cilindri M 264 di 2 litri, il 6 cilindri di 3 litri M 256 e l’8 cilindri M 176. Tutti introducono importanti novità tecniche, a cominciare dall’alternatore/starter a 48 Volt. Il nuovo 4 cilindri benzina ha una potenza specifica di 100 kW (136 cv) per litro.
Il 6 cilindri in linea è sovralimentato da una combinazione di due turbo, uno azionato dai gas di scarico e uno elettrico. L’alternatore/ starter è integrato, senza collegamenti tramite cinghia, ed è di fatto un motore elettrico da 15 kW.La potenza è di 300 kW (408 cv) con 500 Nm di coppia massima, con una riduzione di consumi ed emissioni significativa.
L’8 cilindri di 4 litri M 176, infine, introduce insieme al 6 cilindri il filtro antiparticolato sui propulsori a benzina, indispensabile da settembre 2017 per rispettare le norme in materia di emissioni. Ha 476 cv ed è caratterizzato dall’esclusione di 4 cilindri in particolari condizioni di utilizzo.
autore: ROBERTO GURIAN – auto.it – 20/01/2017