“Abbiamo già dei protocolli d’intesa” ha detto Marco Tamburi, direttore dell’Enel
La diffusione delle auto elettriche, ma anche delle ibride plug-in, sarà realmente di massa quando ci sarà una rete di ricarica idonea a supportarla. Per questo Enel è pronta a gettare i primi mattoni di un piano infrastrutturale a lungo termine: l’ente nazionale per l’energia elettrica ha infatti annunciato la prossima installazione di 180 colonnine di ricarica sulle autostrade italiane; altre 20 saranno costruite in Austria.
Lo ha annunciato il direttore dell’Enel, Carlo Tamburi, ad Ecomondo, a Rimini: “Abbiamo vinto un bando europeo e tra poche settimane, qualche mese, inizieremo a metterle nelle principali autostrade. Abbiamo già dei protocolli d’intesa”. Inoltre per Tamburi “non c’è partita tra gas ed elettrico: le emissioni delle auto elettriche è meno della metà di quelle a idrocarburi e a metano”. Senza contare che il ritmo di crescita delle rinnovabili – le uniche in grado di assicurare realmente una mobilità ad impatto zero – è incoraggiante: già oggi sono al 37%.
“Le case produttrici hanno investito sull’elettrico”, osserva Tamburi. “Ci sono auto che costano 25-30 mila euro con batterie che arrivano a 400-500 chilometri”. Ad onor del vero i modelli con caratteristiche simili sono ancora pochi e fra essi figurano la nuova Opel Ampera-e e la Renault ZOE 40, prossime al lancio commerciale, e le versioni aggiornate di Nissan Leaf (nella foto), BMW i3, Volkswagen e-Golf.
Tuttavia le premesse per la mobilità green sono positive: “Stiamo facendo degli studi specifici, con il Politecnico di Milano e la Bocconi”, annuncia Tamburi, “per fare un piano nazionale per vedere quale sia la quantità necessaria di colonnine in Italia”. Si parla di circa 20 mila stazioni di ricarica che dovranno servire circa 1 milione di elettriche circolanti nell’ambito di un piano infrastrutturale al 2020.
Inoltre Tamburi ha annunciato l’avvio in Danimarca, e presto nel Regno Unito, della sperimentazione della tecnologia “vehicle to grid”: “cioè la capacità dell’auto di ’scaricare’ l’energia residua della batteria immettendola in rete”, a disposizione di altri utenti.