Le auto ibride sfruttano un doppio motore elettrico e termico per ottimizzare l’utilizzo dell’energia: il funzionamento di questo sistema
Un’automobile ibrida riceve la spinta da un generatore elettrico associato a un tradizionale propulsore termico benzina o diesel.
L’idea base è di utilizzare il motore elettrico alle basse andature, ossia nel momento di minimo rendimento del motore termico. I migliori risultati in materia di consumi per le auto ibride si ottengono proprio in città: durante lo stop & go causato dal traffico congestionato, il motore benzina o diesel deve continuamente muovere l’auto da fermo o a bassissima velocità, con consumi estremamente elevati. Il motore elettrico invece muove l’auto alle basse velocità con sforzo relativamente basso.
Durante la marcia autostradale o lungo strade a lunga percorrenza, i rapporti si invertono: il motore elettrico riduce il suo intervento praticamente a zero, mentre quello termico veleggia a basso numero di giri a velocità di crociera garantendo ottime percorrenze.
Quando il guidatore richiede alla vettura il massimo delle prestazioni (pensiamo ad esempio ad un “kick down” per effettuare un sorpasso, cioè quando premiamo l’acceleratore a tavoletta) il motore termico e quello elettrico lavorano in sinergia spingendo la vettura all’unisono. Il risultato è una spinta bruciante, frutto degli eccellenti valori di coppia tipici dei motori elettrici.
Molto spesso le vetture ibride vantano un originale schema di trazione integrale. Il motore termico trasmette la coppia alle ruote anteriori, mentre uno o due motori elettrici azionano le ruote posteriori. Una centralina elettronica coordina e gestisce l’erogazione della coppia tra i diversi motori e i due assi al fine di garantire la miglior trazione possibile.
Infine vediamo insieme la differenza tra ibride “tradizionali” ed ibride plug-in. Le autovetture ibride plug-in sono un ulteriore passo avanti verso il trasporto personale a emissioni zero. In queste autovetture le batterie del motore elettrico possono essere ricaricate tramite una presa di corrente (normale o a voltaggio industriale a seconda del modello).
fonte: Infomotori.com – Stefano Fontana – 09/11/2016