Viaggio a Ispra, nei laboratori del Joint Research Centre della Commissione Europea
I dati sulle vendite di auto elettriche ed ibride sono in aumento quasi ovunque in Europa. Nei primi 3 mesi di quest’anno la media europea è +9% con 155 mila immatricolazioni. Secondo l’Eama l’associazione di categoria si va in controtendenza solo in Italia. Ma ad Ispra si guarda avanti. Il progetto dei laboratori Vela 8 & 9 Electromobility è stato inaugurato solo nell’ottobre dell’anno scorso. Vengono testate le emissioni nelle auto ibride sia in strada che in laboratorio. Ma si guarda anche alle emissioni elettromagnetiche. «Ci siamo chiesti quali interferenze del campo magnetico possono esserci per le auto elettriche da chi porta un pacemaker. Ma vogliamo studiare anche se le emissioni ad esempio di un telefono cellulare hanno influenza sull’efficacia di un’auto elettrica magari completamente automatizzata», spiegano i tecnici delle nuova frontiera contro l’inquianemto.
Nei laboratori con antenne e rilevatori con pannelli bianchi alle pareti e materiali assorbenti per evitare che i campi magnetici rimbalzino sui muri risposte certe per ora non ce ne sono. JRC lavora in partnership con Carb in California, Veec in Cina, scienziati di Giappone e Corea. Ma per il lavoro specifico di analisi sull’efficienza energetica delle auto elettriche e la compatibilità elettromagnetica si lavora in partnership con l’U.S. Department of Energy’s Argonne National Laboratori, l’unico altro laboratorio al mondo ad alta tecnologia come Ispra. «Vogliamo capire tutto. Anche da dove viene l’energia elettrica che muove le macchine. Con un controllo alla fonte per accertare che non ci siano centrali inquinanti magari a carbone dietro al mondo pulito delle auto elettriche».