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8 Ottobre 2016
Claudio Anniciello
Abbiamo visitato il fiore all’occhiello italiano nella produzione di lampade auto a led della Osram dove innovazione e ricerca prendono forma
Lampade auto a led: viaggio nel cuore del polo tecnologico Osram
50 anni stabilimento Osram (miniatura)Centro di competenza Osram (miniatura)Torre stabilimento Osram (miniatura)Vista aerea stabilimento Osram (miniatura)Macchinari produzione stabilimento Osram (miniatura)Stabilimento Osram al lavoro (miniatura)Stabilimento Osram (miniatura)Ricerca stabilimento Osram (miniatura)Show car Osram (miniatura)‹›
In occasione dei 50 anni di attività dello stabilimento Osram di Treviso la linea di produzione ha aperto le porte ai giornalisti, e noi non potevamo mancare. Ricerca e sviluppo sono il punto cardine per lampadine auto LED di qualità, che garantiscono più luminosità e di conseguenza una sicurezza maggiore durante la guida. La parte finale della visita ha poi fatto luce, è proprio il caso di dirlo, sulla normativa obsoleta in termini di montaggio lampade a LED aftermarket, che crea problemi non solo al produttore ma anche all’automobilista.
50 ANNI A TREVISO
L’automotive è uno dei principali settori che traina la ricerca e sviluppo nel campo di lampade a LED, poiché le auto di ultima generazione ne cominciano a fare un utilizzo sempre più ampio (sfoglia il nostro #SicurEDU girato in collaborazione con Philips per capire quali sono le differenze tra i vari tipi di lampade). Osram è una delle realtà che sta incentivando lo sviluppo in questa direzione, sfruttando anche lo stabilimento di Treviso, che ha festeggiato i 50 anni di attività: l’avvio di produzione è stato proprio con le lampade auto a filamento, nel 1966, ma ad oggi si è ammodernato e produce anche LED, avendo lasciato il 75% della produzione dedicata proprio al comparto automotive, gestita da gran parte dei 545 dipendenti. A tal proposito Roberto Barbieri, Amministratore Delegato di Osram Italia, ha dichiarato che “il mondo auto sta cambiando velocemente e l’azienda vuole giocare un ruolo primario, sia in comparto LED sia con sistemi non visibili ad occhio nudo, come gli infrarossi”.
LO SVILUPPO DEI LED
“I primi prodotti LED finalizzati dalla stessa Osram – ci ha raccontato l’ingegnere Alessandro Bizzotto, R&D Automotive Aftermarket LED Osram – hanno richiesto una accelerazione dei tempi di sviluppo a causa delle dinamiche di mercato. In soli 8 mesi si è passati quindi dalla fondazione di un nuovo team di sviluppo alla produzione di massa, tramite una pianificazione del processo di analisi dell’applicazione / apprendimento delle normative di riferimento. A differenza di quanto si immagini i prodotti LED hanno una forte componente di sviluppo meccanico oltre che dei materiali e di ottica; l’ottimizzazione della dissipazione del calore e il corretto setup ottico garantiscono l’efficienza del sistema e la sua longevità”. A tal proposito l’esempio di soluzione innovativa è stato spiegato in modo chiaro e tangibile: nello sviluppo di LED retrofit il partire da una luce bianca avrebbe comportato semplicemente un dispendio energetico, così come una luce verde o blu avrebbe visto gran parte della radiazione assorbita dalla calotta rossa del faro, che di conseguenza si sarebbe riscaldata. La soluzione a questo problema è stata adottare una luce rossa, così da far segnare anche un risparmio del 60% in termini di potenza richiesta. Altro fiore all’occhiello di Osram è la fornitura OEM di fari laser per auto di alta gamma come la BMW i8, cioè proiettori abbaglianti supplementari che illuminano a circa 600 metri di distanza: in realtà il loro utilizzo non è estremamente frequente (e soprattutto non giustifica il prezzo elevato) poiché su strade molto trafficate ed illuminate potrebbero creare problemi ad altri automobilisti, diventando un pericolo per la sicurezza, ma in caso di oscurità totale garantiscono un’illuminazione senza precedenti (leggi dei fari laser di Audi).
PROGETTI PER IL FUTURO E NORMATIVE D’ALTRI TEMPI
In cantiere alla Osram ci hanno raccontato di avere una lampada H7 a LED che potrà essere montata su auto già circolanti, come retrofit. Avrà LED disposti sui due lati, che cercheranno di essere quanto più vicini possibile per eguagliare la posizione spaziale originale della sorgente luminosa (consideriamo che i fari e le calotte sono progettati partendo dalla collocazione precisa della sorgente luminosa, che deve essere quanto più possibile puntiforme, e sulla base della quale si modella tutta l’ottica per essere quanto più efficiente possibile): essendo i due LED posizionati l’uno alle spalle dell’altro la base dovrà essere quanto più sottile possibile, quasi come se fossero attaccati l’uno dietro l’altro. Il problema della commercializzazione di questi prodotti, però, sono le normative europee, ancorate ad un passato fatto di lampadine a filamento e non aggiornate a seguito delle nuove tecnologie: in Europa tutto deve essere normato, anche la sorgente luminosa e la sua forma, a differenza degli USA che sono proiettati più sulla valutazione del risultato finale e della sua sicurezza durante la circolazione (le luci diurne a LED, invece, sono legali, leggi cosa dice la normativa).
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