Nascosto sotto un pannello di carrozzeria sul muso, la monoposto tedesca ospita un sistema idraulico che collega le sospensioni anteriori e posteriori. Molto simile a quello che la Federazione proibì già due stagioni
ROMA – Sotto la carrozzeria, l’imbattibile Mercedes W07 nasconde un segreto. La cui legalità è molto sospetta: tanto che i rivali hanno già proposto una correzione ai regolamenti che chiarisca una volta per tutte questa zona grigia. Per molto tempo, infatti, la superiorità delle Frecce d’argento sugli avversari è stata attribuita unicamente al suo supermotore. Ma, come ha scoperto a sue spese la Ferrari, ora che ha praticamente colmato il divario di potenza dai campioni del mondo, anche il telaio della monoposto tedesca non è da meno. Peccato che, oltre all’indubbio lavoro di sviluppo meccanico che i tecnici di Brackley hanno portato avanti con efficacia in questi anni, un ruolo non secondario lo giochi anche un trucchetto che solo negli ultimi giorni è venuto alla luce. Si tratta di un sistema idraulico di controllo del rollio e dell’altezza da terra. Un sistema molto simile a quello che venne ribattezzato Fric: introdotto nel 2011 proprio dalla Mercedes e successivamente messo al bando tre stagioni più tardi. Si trattava di un marchingegno che consentiva di mettere in connessione idraulicamente le sospensioni anteriori e posteriori, così da mantenere un’altezza da terra costante in tutte le condizioni: dalla frenata all’accelerazione alle curve. A tutto vantaggio non solo della guidabilità per il pilota, ma anche della stabilità aerodinamica. Ma dopo che questa furbata è stata buttata fuori dalla porta da parte della Federazione internazionale dell’automobile, la casa di Stoccarda ha trovato il modo di farla rientrare dalla finestra. Letteralmente, di nascosto.
Una falla nel regolamento
Ad aprirgli questo spiraglio è stata di nuovo la Fia, che da qualche anno a questa parte ha consentito, per motivi puramente estetici, di coprire lo scalino sul muso delle vetture con un pannello di carrozzeria. E proprio lì, nello spazio lasciato vuoto tra il pannello e il telaio (dunque fuori dai tubi di carbonio, ma comunque protetto dalla vista), la Mercedes ha piazzato questo sistema che imita le sospensioni attive, a loro volta proibite nell’ormai lontano 1993. Una soluzione indubbiamente ingegnosa e che ha dimostrato finora di funzionare alla perfezione. Almeno fino a che gli avversari non se ne sono accorti: «Gli altri team ora hanno riconosciuto questo trucco – scrive la rivista tedesca Auto Motor und Sport, che per prima ha portato allo scoperto questa rivelazione – e lo hanno messo all’ordine del giorno del meeting tecnico di martedì prossimo». Sempre secondo i giornalisti tedeschi, la Fia sarebbe intenzionata a proibire immediatamente anche questa ultima variante del sistema. Ma il lato più paradossale di tutta la vicenda è che, per farlo, cioè per cambiare i regolamenti già concordati per il 2017, avrebbe bisogno del consenso unanime di tutte le scuderie. Mercedes compresa.
FABRIZIO CORGNATI mercoledì 14 settembre 2016 – 12:57