I motori diesel, che già non avevano una buona reputazione, dopo il dieselgate sono ufficialmente diventati brutti, sporchi e cattivi. Ovviamente molte autorità e diversi paesi dove le auto elettriche hanno una buona diffusione, come ad esempio la Norvegia, hanno avanzato delle proposte di legge al fine di eliminare le auto a benzina e diesel entro il 2025. Qualche mese fa uno studio diffuso da AlixPartners proietta un’immagine dei motori diesel piuttosto drammatica: secondo il rapporto entro il 2030 in Europa avranno una quota di mercato pari al 9 %. Una previsione piuttosto catastrofica se si pensa che i diesel rappresentano oggi il 50 % del mercato europeo. Ma a quanto pare anche quelli di Renault la pensano così. Infatti, secondo un rapporto di Reuters risalente alla scorsa settimana, gli apicali di Renault nel corso di una riunione risalente all’inizio dell’estate, avrebbero previsto che prima della fine del decennio termineranno gli importanti investimenti nei motori diesel per le citycar e per la maggior parte dei modelli della famiglia Mégane. Questo perché produrre motori diesel per le auto di piccole dimensioni potrebbe non essere più economicamente sostenibile entro il 2019, anno in cui le normative per i motori diesel saranno sicuramente molto restrittive. Secondo Reuters Renault nel prossimo futuro potrebbe destinare i motori diesel solo alla fascia medio-alta del mercato che comprende alcune varianti della famiglia Mégane e la monovolume Espace. I motori diesel solo per il segmento premium quindi? A quanto pare sarà proprio così, ipotesi paventata anche dal capo dello sviluppo tecnico Audi, Stefan Knirsch, il quale sembra alludere a questo trend. Knirsch, all’interno del technology magazine di Audi, sostiene che i diesel hanno ancora un grande potenziale tecnico, tuttavia ad essere in pericolo sono i piccoli diesel a quattro cilindri.
Diesel: c’eravamo tanto amati
“Ognuno sta facendo marcia indietro sul diesel perché dopo 2017-18 diventa sempre più costoso”, ha detto Pavan Potluri, un’analista di IHS Automotive. Secondo Alain Raposo, l’ingegnere senior che si occupa dei powertrain Renault e Nissan, la prossima ondata di norme sulle emissioni, che dovrà essere conforme allo standard Euro 7, potrebbe dimezzare i limiti di NOx a 40 milligrammi per chilometro. Questo significa che i diesel dovranno essere ancora più puliti con ingenti investimenti in essi.
Il Gruppo Volkswagen, che punta a raggiungere l’obiettivo di vendere 1 milione di veicoli elettrici ed ibridi plug entro il 2025, deve far fronte, oltre che al dieselgate, anche alle normative antinquinamento sempre più restrittive: “la normativa delle emissioni di CO2 nelle diverse regioni costringerà ogni costruttore ad offrire soluzioni di e-mobility”, aveva dichiarato qualche mese fa Thomas Lieber, la risorsa del Gruppo VW preposta per lo sviluppo delle auto elettriche.
“L’elettrificazione deve approdare in Europa per soddisfare gli standard di emissione più severi e il diesel sta andando a pagare il prezzo più alto. Ciò causerà enormi sfide per le case automobilistiche e per i fornitori perché sarà necessario modificare la propria infrastruttura di produzione dei powertrain”, aveva dichiarato il Vice Presidente di AlixPartners, Stefano Aversa, ad Automotive News Europe.Le norme europee di emissione più severe andranno ad aumentare progressivamente i costi dei motori diesel, che richiederanno costosi sistemi di post-trattamento per soddisfare le nuove disposizioni di legge. Ciò costringerà i produttori ad aumentare il prezzo di vendita al dettaglio di modelli diesel. I veicoli elettrici e ibridi plug-in guadagneranno in competitività perché il costo delle loro batterie diminuirà e le prestazioni aumenteranno.