Grande novità dal mondo delle batterie per veicoli elettrici. Con questa soluzione non ci saranno più problemi di autonomia
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Malgrado nel 2023 l’automobile più venduta al mondo sia la Tesla Model Y, seguita da altri due modelli del suo stesso genere, il mercato del full electric stenta ancora a decollare. Ciò vale soprattutto per alcuni Paesi europei come l’Italia, dove l’automobile è piuttosto diffusa e in media se ne possiede una e mezza a testa. La scarsa presenza di colonnine per la ricarica fa certamente parte delle ragioni dello scetticismo, ma a pesare più di tutto è l’autonomia ancora ridotta degli EV e la necessità di spendere parecchie ore in attesa che la batteria sia di nuovo al 100%.
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Nel breve periodo, finché gli accumulatori utilizzati saranno agli ioni di litio difficilmente la situazione migliorerà. A dispetto di questa presa di coscienza, più di qualcuno sta studiando delle alternative. C’è chi già utilizza quelli al litio-ferro-fosfato, sulla carta più duraturi e chi sta elaborando un sistema solido anziché liquido, ma per la messa in pratica su vasta scala bisognerà attendere almeno il 2028.
Cattive notizie, dunque? Non del tutto in realtà, poiché c’è chi ha individuato il modo per renderli più velocemente ricaricabili e resistenti.
Arrivano le batterie del futuro, così niente più problemi
Come detto e come ben sappiamo tutti, le batterie sono un elemento cruciale per il funzionamento dei mezzi elettrici, senza tralasciare che sono loro a influire in maniera importante sul peso della vettura, così come sul costo finale. Quelle attualmente più diffuse ed utilizzate sono allo stato liquido, e con l’utilizzo perdono via via la loro capacità
Negli ultimi mesi sempre più compagnie si sono rimboccate le maniche per trovare delle soluzioni alle loro pecche. Ad esempio la StoreDot ne ha sviluppato un tipo che potrebbe mettere una pezza alla questione della durata. Si chiamano XFC.
Notoriamente, come detto, con il passare del tempo le batterie perdono forza e ciò non vale esclusivamente per le auto elettriche, ma per tutti gli oggetti che le contengono, come un banale smartphone. La compagnia con sede in Israele avrebbe quindi trovato il modo per non farle invecchiare tanto rapidamente e permettere loro di essere “fresche” anche dopo oltre mille cicli di ricarica ad elevata potenza.
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Per dare due numeri basta soffermarsi sulle informazioni rese pubbliche. Con le XFC si riesce a passare dal 10 all’80% dell’energia in dieci minuti. Fornite di celle in cilicio, anche con ricarica lenta 1C forniscono il medesimo feedback.
Stando alle molteplici sperimentazioni effettuate in sede, pur ricaricando di almeno il 70% ogni volta, il dispositivo si consumava tanto quanto quello ri-energizzato a ritmo blando.
Come dichiarato dal CEO Doron Myersdorf i test hanno provato che si può fare un recharge rapido, senza intaccare le capacità del prodotto. Ne consegue minor ansia da parte dell’utenza.
Al momento le batterie più prestazionali sotto questo profilo sono quelle della Tesla che, dopo 100mila km, sono ancora al top, mentre come analizzato dalla ADAC, la Volkswagen ID.3 mantiene il 93% delle capacità.
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1/11/23
allaguida