I sistemi di guida autonoma sono il futuro dei veicoli elettrici e del trasporto privato? L’ipotesi (e con lei la speranza) inizia a scricchiolare. Un recente studio del MIT di Boston ha infatti gettato luce su un inconveniente che difficilmente potrà essere superato entro i prossimi decenni. E c’entra l’inquinamento…
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Ci domandiamo sempre più spesso quale sarà il prossimo passo verso l’auto del futuro. Abbiamo fatto il pieno di film avveniristici, come Io, robot, e abbiamo sognato (o forse no?) anche noi delle auto che possano guidare da sole, in totale sicurezza. Auto volanti, auto che vanno a energia pulita, auto “intelligenti”. Se la strada è ancora lunga, la direzione sembra comunque ben chiara, e sempre più aziende stanno iniziando a competere per essere l’avanguardia dell’avanguardia. Il nome più famoso? Tesla, associato ovviamente a Elon Musk. Proprio la Tesla, tuttavia, è finita di recente nell’occhio del ciclone per una pubblicità ingannevole riguardo al sistema di guida autonomo sviluppato nei suoi laboratori (che ha portato anche a un tamponamento a catena per quella che viene definita una “frenata fantasma”).
Proprio riguardo ai modelli di guida autonoma stanno emergendo sempre più spesso difficoltà e imprevisti che potrebbero affossare per sempre l’eventualità dell’auto che sa guidare da sola fino a destinazione. Il problema? L’inquinamento. Proprio così. Una recente ricerca del MIT di Boston ha mostrato statisticamente quanta energia sarebbe necessaria a tutti i veicoli elettrici (loro hanno posto 1miliardo come cifra), se questi funzionassero una sola ora al giorno con questi sistemi di guida. Ricordiamo che i sistemi di guida autonoma vengono integrati in progetti di auto elettriche ed ecosostenibili, che dunque non dovrebbero (e in futuro non potranno) impattare eccessivamente sul piano delle emissioni. Ma cosa ha scoperto il MIT?
In estrema sintesi, che la quantità di energia richiesta sarebbe la stessa utilizzata oggi da tutta l’Argentina. Parliamo dello 0,3% delle emissioni mondiali di gas serra. I computer necessari a processare l’enorme quantità di informazioni, infatti, sarebbero sottoposti a sforzi incredibile e per questo si troverebbero a consumare sempre di più. Per rendere l’idea, i sistemi di intelligenza artificiale impiegati suderebbero sangue per poter reggere tutto il lavoro richiesto, andando così ad annullare l’eventuale effetto benefico delle auto elettriche. Lavorerebbero, per intenderci, 5000 volte di più dei centri dati di Facebook (che già inquinano tantissimo). Insomma, non proprio ciò che ci si aspettava.
La soluzione? Continuare a guardare avanti e pensare allo sviluppo di computer estremamente più veloci ed efficienti, in grado di sostenere una quantità di dati e di operazioni con pochissima energia. Ogni veicolo autonomo dovrebbe arrivare a consumare meno di 1,2 kilowatt di energia per l’elaborazione dei dati. Ma è un’ipotesi plausibile? Decisamente no. Infatti, per raggiungere questo obiettivo entro, per esempio il 2050, dovremmo raddoppiare ogni anno l’efficienza dell’hardware, questo per i prossimi trent’anni. Non sembra davvero un’opzione praticabile. Che il sogno della guida autonoma rischi di impantanarsi già sul nascere?
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02/02/2023
fonte: mowmag.com