La lotta allo smog è sempre stata uno dei grandi problemi da contrastare e gli stati dell’Unione europea sono in via di accordo per giungere gradualmente ad un taglio delle emissioni delle auto: l’obiettivo da raggiungere è quello di abbattere almeno il 35% delle emissioni (il Parlamento europeo vorrebbe addirittura il 40%).
I ministri dell’Ambiente dei vari paesi hanno stabilito che ciò si dovrà fare entro il 2030 e nei prossimi 10 anni (si parte dal 2020) bisognerà ridurre le emissioni di biossido di carbonio. Questo progetto fa parte degli sforzi globali per ridurre le emissioni di biossido di carbonio e limitare il riscaldamento, in accordo con quanto stabilito nell’accordo di Parigi del 2015 sui cambiamenti climatici.
L’Unione europea, in linea con il raggiungimento di questa mission, ha fissato quelli che dovranno essere i vincoli da rispettare: le attuali norme prevedono che entro il 2021 le nuove automobili non possano emettere più di una media di 95 g/km di CO2. Si cercherà anche di giungere a parametri di riferimento di 81 g/km nel 2025 e di 62 g/km per il 2030 contro i 76 e 57 dell’ipotesi parlamentare. In realtà, però, i limiti saranno diversi in quanto lo stesso valore del 2021 (95 g/km) potrebbe essere rivisto al rialzo in base ai nuovi test sulle emissioni basati sul ciclo di omologazione WLTP (Worldwide Harmonized Light Vehicles Test) . Non sono da escludere ulteriori modifiche future se verranno approvati, come vorrebbe il Parlamento, nuovi test con rilevamenti in condizioni di guida reale.