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Ma voi li accendete i fari dell’auto di notte? Perché capita sempre più spesso di vedere auto – soprattutto nuove – che circolano con i fari spenti. Eppure ormai quasi tutte le auto nuove hanno i fari automatici, è sufficiente selezionare sul comando di accensione la posizione “auto”.
È un fenomeno sociale allora, una nuova tendenza che richiama la canzone di Lucio Battisti: “ andare a fari spenti nella notte per vedere se è difficile morire…”?
No, si chiama più banalmente distrazione; i modelli nuovi, infatti, montano per legge le luci diurne, cioè quelle fisse che servono ad aiutare ad essere visti sulla strada anche di giorno, in modo che gli altri automobilisti sappiano con maggiore certezza che sta sopraggiungendo qualcuno, un dispositivo che le auto vecchie non avevano, su queste, anzi, non si possono installare nemmeno in aftermarket, cioè in un secondo momento.
Il Codice della Strada prevede però che i modelli nuovi abbiano queste luci, che si stanno rivelando un’arma a doppio taglio per i distratti, che quando mettono in moto l’auto nel buio della sera vedono un bagliore davanti all’auto e deducono che siano i fari accesi: errore, sono solo le luci diurne, accese davanti, mentre dietro luci di posizione rosse e illuminazione targa restano spente. Questo significa automaticamente una multa, “perché la legge non ammette ignoranza”, quindi per piacere, attenti. Del resto, anche se può sembrare esagerato, guidare un’auto è come avere un’arma in mano: si possono creare situazioni che la legge descrive come pericolose per la propria e l’altrui incolumità. In questo panorama rientra anche la corretta accensione
dei fari, parte integrante della gestione di un’auto.
Ma poi, con le sole luci diurne come pensate di vedere gli ostacoli, i pedoni e perfino quelle buche che a Roma sono il vero manto stradale, con una media di intervallo di circa 6 metri tra l’una e l’altra?