Nissan sta vivendo un momento particolare nella sua storia. Le vendite sono diminuite e questo si è tradotto in un abbassamento della quota di mercato dal 3,9% dello scorso anno al 2,5% di quest’anno; altresì, le immatricolazioni nel 2018 hanno raggiunto il punto più basso: 536.090 unità (ancora peggio del 2013).
Due i fattori scatenanti: l’arresto dell’ex presidente Carlos Ghosn per illeciti finanziari e l’instabilità politica legata alla Brexit che sta vivendo il Regno Unito. Questo perché il costruttore giapponese ha a Sunderland uno dei suoi centri di ricerca più importanti (qui si producono Qashqai e Juke).
L’azienda proprio su questi due veicoli vuole costruire il piano di rilancio: l’obiettivo è quello di rinnovare la gamma (il nuovo Qashqai monterà il sistema ibrido e-Power e nel 2020 arriverà l’elettrica Ariya) entro il 2022 avere un aumento del 10% nelle vendite. Altro pilastro su cui si baserà il rilancio è quello dell’elettrificazione: il limite temporale è lo stesso, il 2022. Si vuole arrivare a vendere il 42% di auto a batteria, quando il mercato delle elettrificate sarà tra il 20 e il 24% del volume complessivo.