La maggior parte delle case automobilistiche, sempre di più, stanno facendo i conti con ridimensionamenti dal punto di vista dei costi per andare a confluire le risorse maggiori sullo studio e sulla realizzazione delle tecnologie che al momento regnano nel mondo automotive, la guida autonoma e l’elettrico. Questa riduzione, purtroppo, molto spesso prevede anche il taglio del personale. Anche Audi, marchio premium del gruppo Volkswagen, si è ritrovata in questa situazione. L’azienda ha dichiarato che intende tagliare 9.500 posti di lavoro entro il 2025, in modo da reperire le risorse necessarie per arrivare al risparmio di circa 6 miliardi e, nello stesso tempo, mantenere un margine tra il 9 e l’11% nell’utile operativo, da reinvestire per la ricerca e lo sviluppo.
Non vi saranno licenziamenti (la casa di Ingolstadt ha un accordo con i vari sindacati che impedisce licenziamenti fino al 2029), ma questi tagli avverranno tramite pensionamenti anticipati. Inoltre, questa contrazione occupazionale sarà compensata in parte con la creazione di 2.000 nuovi posti di lavoro: elettromeccanica, meccatronica e digitalizzazione saranno gli ambiti scelti.
“In un periodo difficile come questo, dobbiamo assolutamente fare di Audi un costruttore più agile ed efficiente. Questo alleggerimento della forza lavoro aumenterà la produttività e permetterà ai nostri stabilimenti tedeschi di rimanere competitivi anche in futuro”, il commento del Ceo Bram Schot in merito alla situazione.