Primo semestre da marchio premium per il gruppo formato da Psa, Peugeot Citroën, Ds e Opel. Il margine operativo ha raggiunto quota 8,7 (nel 2017 era 5,9%) e l’Europa è il continente che maggiormente ha permesso di raggiungere questo risultato. Questo perché non si riesce a decollare in Cina, si va lenti in Sud America e si è del tutto assenti dal mercato degli Stati Uniti.
“In Europa l’Italia è il Paese che cresce di più con una quota del 16,6% (auto e veicoli commerciali) nel primo semestre 2019 e immatricolato incrementato del 4,2%. Nel mercato interno abbiamo una grande opportunità nei prossimi 20 mesi perché – grazie al lancio di diversi nuovi modelli – possiamo ambire a conquistare lo spazio che lascerà il costruttore nazionale. Pensiamo ad esempio al segmento B dove nei prossimi mesi avremo Peugeot 208 e Opel Corsa completamente nuove. Oltre alla Citroen C3 che sta facendo molto bene”, il pensiero del numero uno del gruppo Psa nel nostro Paese, Gaetano Thorel.
Lo stesso Thorel si sofferma poi su un altro argomento fondamentale, da lui definita “ossessione elettrica”. Il piano di Psa, infatti, prevede entro il 2020 8 modelli ibridi plug-in e 7 elettrici; poi, entro il 2025 tutte le auto dei brand del gruppo saranno elettrificate, solo con tecnologie ricaricabili. Qui, sarà fondamentale la partnership con Enel X, che dovrà fornire diverse opzioni di ricarica: l’installazione di colonnine presso la rete delle concessionarie e formule di vendita a canone mensile identico a quelle delle versioni tradizionali.