SIN CARS, piccola casa costruttrice fondata nel 2012 dal pilota bulgaro Rosen Daskalov, ha presentato al Salone di Ginevra il prototipo di una vettura elettrica destinata alla mobilità e alla logistica urbana, con un pianale base che può essere adattato a differenti tipi di veicoli.
Ginevra – Nel 2012 Rosen Daskalov fondò la SIN CARS con la mission di costruire auto sportive marcatamente racing, ma più di recente ha spostato la sua attenzione sulla mobilità a basso impatto ambientale. Finalità che ha portato la SIN CARS a presentare in anteprima il progetto L City nello scorso mese di novembre.
L City è stata presentata in prima mondiale al Salone Internazionale dell’Auto di Ginevra e si caratterizza per l’estrema versatilità modulare del pianale, adattabile ai più diversi tipi di veicoli capaci di muoversi in ambito urbano nel trasporto di persone o cose, ideale per l’accesso alle zone centrali delle grandi città europee che pian piano verranno chiuse a ogni tipo di traffico regolare.
Sterzo, pedali e sistema frenante fanno parte di un pacchetto elettroidraulico che può essere smontato ed adattato a piacimento, mentre la progettazione ha tenuto conto dei futuri sviluppi dei sistemi a guida autonoma, che potranno essere implementati sulla L City in futuro.
SIN CARS ha investito 10 milioni di Lev bulgari nella progettazione di questo veicolo 100% elettrico, che può montare un powertrain da 15 a 45 kW, con coppia massima di 160 Nm disponibile già a 2.500 giri. Il pacchetto batterie, a seconda della lunghezza del pianale e alla conformazione del veicolo, può variare da 11 a 30 kW/h, per un’autonomia che varia da 150 a 300 km. La velocità massima di questo veicolo sarà di 120 km/h, ma in realtà L City è pensato per le velocità urbane sotto gli 80 km/h e per un uso diurno che possa consentire la ricarica delle batterie di notte, quando l’energia costa di meno.
Europa e Cina sono i mercati di riferimento per questo tipo di veicolo piccolo e versatile, visto che in queste due grandi aree è attualmente venduto il 66,4% delle auto elettriche vendute nel mondo. La factory di Rosen Daskalov prevede anche di sbarcare negli Stati Uniti, con veicoli appositamente progettati per quel mercato e costruiti in loco.
La L City sarà prodotta soprattutto per contribuire all’abbattimento dell’inquinamento nei centri urbani, problema molto sentito in Cina e che in Europa ha già mosso le amministrazioni di 200 città a vietare la circolazione nei centri storici e a favorire la mobilità elettrica.
Secondo SIN CARS, L City è un veicolo con molti vantaggi. Anzitutto, è basato su una piattaforma modificabile, con diversi motori e differenti carrozzerie, con portata adattabile alle esigenze di chi deve utilizzarlo. In secondo luogo, L City è amica dell’ambiente, perché essendo un veicolo elettrico non ha emissioni dirette e può essere versatile anche in termini di range di utilizzo, visto che l’autonomia può arrivare a 600 km in virtù della modularità della batteria adottabile. In terzo luogo, L City è interamente riciclabile perché tutti i componenti – dal telaio in alluminio alla componentistica, dalla carrozzeria in ABS alle batterie – sono riciclabili e possono essere riutilizzati in una prospettiva di economia circolare. Ancora, i bassi costi di produzione si riverberano sul basso prezzo di acquisto (che non è stato divulgato, ma che dovrebbe essere tra 15.000 e 30.000 Euro, a seconda della configurazione), soprattutto se confrontato con la qualità, definita dal costruttore “molto più alta che di un prodotto della Cina”. La L City è leggera, sicché i costi di trasporto saranno bassi anche in virtù della possibilità di costruirla in vari Paesi, in modo da accorciare la filiera tra produttore e acquirente, secondo un processo di costruzione reso efficiente dalla standardizzazione dei materiali per le differenti versioni.
Infine, gli ultimi due motivi per cui – secondo SIN CARS – L City è conveniente, attengono alla tecnica adottata per le funzionalità del veicolo: i controlli direzionali e della dinamica sono di tipo elettroidraulico, drive by wire, per cui la gestione del veicolo sarà più semplice; mentre i pannelli solari sul tetto del veicolo provvederanno a ricaricare il veicolo alla luce del sole, quando è fermo. Una soluzione ideale per la mobilità urbana di flotte aziendali o di professionisti che si muovono nel breve raggio e che possono sfruttare l’energia solare nel periodo in cui il veicolo è parcheggiato.
L’avvio della produzione di serie di L City è previsto per il 2020, anno in cui una miriade di veicoli elettrici di differenti capacità e autonomie invaderà il mercato. Rosen Daskalov è pronto ad affrontare la sfida del mercato. “Le città europee – ha detto il fondatore di SIN CARS – hanno bisogno di questo tipo di trasporto. I centri cittadini saranno presto chiusi alle auto diesel“, ha affermato a margine della presentazione a Ginevra, cavalcando una tigre di carta, quella della pericolosità dei diesel in generale, senza distinguere tra diesel di vecchia generazione e i moderni Euro 6 D-Temps, le cui emissioni sono infinitamente più basse dei primi.
Si sa però come va il mondo, ciascuno di noi porta acqua al proprio mulino e Rosen Daskalov non fa differenza.
Vinicio Paselli