L’Europa guarda al futuro e soprattutto pone la sua attenzione al problema degli incidenti stradali all’interno dell’Unione. Proprio in virtù di questo c’è stato un incontro a Bruxelles tra i vari rappresentanti dei Ministeri dei Trasporti: si è giunti ad una intesa per andare a produrre una valutazione dell’intera rete stradale nei paesi dell’Unione, che fa parte del progetto elaborato dalla Commissione Europea, “Terzo Pacchetto sulla Mobilità”.
L’analisi che dovrà essere fatta avrà il compito ultimo di andare ad evidenziare lo stato di salute della rete stradale e orientare gli investimenti per andare a migliorarle. Questa direttiva di modifica dovrebbe includere anche strade al di fuori della “rete transeuropea dei trasporti”, la cosiddetta TEN-T.
Inoltre, i Paesi comunitari, nella stesura delle regolamentazioni di costruzione e gestione delle strade, dovranno obbligatoriamente far fronte anche alle necessità di motociclisti, pedoni e ciclisti. Da considerare che tenendo conto che nel 2016 solo questo piccolo segmento di utenti ha rappresentato il 46% delle vittime della strada.
Pareri nettamente positivi per quanto riguarda il piano d’attuazione di questa analisi arrivano da Dolf Willigers, segretario generale della Fema, federazione che accoglie e coordina le attività delle principali associazioni motociclistiche europee, e Norbert Hofer, ministro austriaco per i Trasporti, l’Innovazione e la Tecnologia. Il primo ha dichiarato: “La decisione presa a Bruxelles è esattamente ciò che da qualche tempo chiediamo. Questa è una grande notizia per i motociclisti. I quali, assieme ad altre categorie, avranno una maggior sicurezza stradale. Spetta ora al Parlamento Europeo far rispettare le regole”; il secondo: “Le strade ben progettate e ben tenute riducono il rischio di incidenti stradali. Questa riforma aiuterà l’Unione europea a progredire verso l’obiettivo di dimezzare il numero di deceduti sulle strade entro il 2020.”