In Italia l’auto elettrica si sta diffondendo a piccoli passi. Tra automobilisti che scelgono di abbandonare il proprio veicolo a benzina per passare a quello di ultima generazione (entro fine anno dovrebbero essere anche approvati, tramite la nuova Legge di Bilancio, gli incentivi per chi rottama la vecchia auto) e coloro i quali si affidano al servizio di car sharing (l’auto a noleggio, servizio è già attivo in 12 città del Belpaese), l’utilizzo della “Green Car” sta entrando sempre di più nell’immaginario collettivo del nostro paese. Questo, però, non basta. Infatti, secondo la classifica stilata da Roland Berger nel report “Automotive Disruption Radar” sulla mobilità condivisa e la guida autonoma dell’auto di nuova generazione, il Belpaese risulta al penultimo posto. In tutto sono 14 i paesi presi in considerazione dalla società di consulenza strategica tedesca, basandosi su cinque categorie: interesse del consumatore, regolamentazione, infrastruttura, tecnologia e attività industriale.
Nell’indagine sono stati coinvolti 13 mila consumatori provenienti da Belgio, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, India, Italia, Olanda, Regno Unito, Russia, Singapore, Stati Uniti e Svezia. Per il Belpaese il parametro più negativo è quello delle infrastrutture, insufficienti e, in alcuni casi, arretrate. Ci sono 0,4 stazioni di ricarica ogni 100 chilometri; gli altri paesi doppiano, se non addirittura triplicano, l’Italia: in Germania la media è 4,5 stazioni nello stesso chilometraggio, la Francia si ferma a 2,3. Il secondo parametro in cui siamo carenti è il quadro normativo: le leggi non sono in sintonia con lo sviluppo tecnologico (al momento, non sono presenti incentivi tangibili per chi decide di rottamare la propria auto; arriveranno, come detto, molto probabilmente a fine anno). Il primo posto in questa classifica è della Cina. Delle 700.000 vetture elettriche vendute nel mondo, più della metà sono commercializzate nel mercato cinese. Al secondo posto, altresì, troviamo Singapore.