La nostra vita, nell’era tecnologica in cui ci troviamo, passa giocoforza da uno strumento chiamato smartphone. Questo, ormai, è il fulcro della nostra quotidianità, ci permette di essere in contatto con il mondo, e tutte le nostre azioni passano attraverso le applicazioni o app, se usiamo il termine breve.
Non fa eccezione la prenotazione del taxi. Al giorno d’oggi la velocità nelle azioni che vanno a caratterizzare la mobilità è fondamentale: poter prenotare una corsa tramite il proprio cellulare velocizza di molto il processo, ed evita al consumatore di perder tempo in chiamate o per ricercare l’auto libera. Questa operazione – quella di prenotare il taxi – viene definita e-handling, che significa letteralmente “prendere un taxi tramite app”. Barbara Covilli, direttore generale di Mytaxi, lo definisce “un metodo rivoloziunario, che si avvale delle tecnologia di ultima generazione, fondamentale per rispondere alle nuove esigenze di mobilità”.
Per verifcare quale sia l’effettivo impatto dell’e-handling nel mercato italiano, la start up ha dato il compito al Certet (Centro economia regionale, dei trasporti e del turismo dell’Università Bocconi di Milano) di realizzare un’indagine, analizzando il periodo ottobre 2016 e settembre 2017 nelle tre città (Milano, Roma e Torino) in cui il servizio “Mytaxi” è presente.
Da questa ricerca sono venute fuori indicazioni molto positive. In primis c’è la soddisfazione sia dell’autista (riesce a fare molte più corse al giorno) che dell’utente (l’attesa di un taxi è molto più corta rispetto a chi non prenota tramite app; la ricerca ha stimato in media che l’auto arriva 6,5 minuti prima rispetto a chi utilizza i metodi classici per prenotare). Altro aspetto sicuramente positivo è quello della prenotazione veloce: il 51% delle chiamate viene effettuato tramite internet, mentre il reperimento di una macchina su strada/parcheggio e tramite telefono con operatore si attestano, rispettivamente, al 38% e 11% dei casi. Ovviamente anche il pagamento può avvenire direttamente tramite l’app (il 66% a Milano, il 57% a Roma e il 56% a Torino); resta comunque valido il pagamento in contanti. Ultimo, ma non per importanza, è l’aspetto legato alla sicurezza e all’affidabilità. Chi usa l’app ha già tutte le informazioni necessarie: l’utente conoscerà subito il percorso, i tempi di percorrenza e il costo della corsa. Questo, per il Certet, è un parametro fondamentale ed incide fortmente sul rapporto di fiducia tra chi utilizza e chi fornisce il servizio.