La cintura di sicurezza, quell’accessorio che quando siamo alla guida può salvarci la vita, ma può anche costarci caro in tutti i sensi. Secondo il Codice della Strada, l’articolo 172 ci dice che “il conducente ed i passeggeri dei veicoli della categoria L6e, muniti di cintura di sicurezza, (2) hanno l’obbligo di utilizzarle in qualsiasi situazione di marcia. I bambini di statura inferiore a 1,50 m devono essere assicurati al sedile con un sistema di ritenuta per bambini, adeguato al loro peso, di tipo omologato secondo le normative stabilite dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, conformemente ai regolamenti della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite o alle equivalenti direttive comunitarie”.
Con l’ordinanza n. 20230 del 2018, la Cassazione ha stabilito che l’obbligo di utilizzo della cintura vale non solo durante la normale marcia del veicolo, ma pure durante soste brevi e quando si è in coda. Da qui l’organo giudicante ha respinto il ricorso di un automobilista contro la decisione del Tribunale di La Spezia che aveva confermato la multa a suo carico per il mancato uso della cintura di sicurezza. Questo perchè la legge 18 marzo 1988, n. 111, ci obbliga ad usare la cintura di sicurezza e il mancato utilizzo della stessa potrebbe portare l’automobilista a subire una sanzione monetaria che va dai 74 euro fino ai 299. C’è anche la possibilità che si arrivi ad un ritiro della patente fino a 2 mesi e la decurtazione di punti sulla stessa.