(fleetmagazine.com)
Le sue risultanze sono valse a far suonare, con sempre maggiore vigore e insistenza, il campanello d’allarme intorno a un tema che occupa un ruolo centrale quando si parla di gestione delle flotte aziendali: la sicurezza stradale
Tale aspetto infatti non solo si lega infatti ai maggiori costi che un fleet manager è costretto ad aggiungere accanto alle voci che concorrono a delineare il Total Cost of Ownership di ogni singolo veicolo compreso nel parco circolante, ma può incidere pesantemente sui livelli di produttività.
Imputata sul “Tavolo sulla Sicurezza Stradale” – a cui partecipano, tra gli altri, il presidente della Commissione Trasporti del Senato (On. Altero Matteoli) e il segretario dell’omologo gruppo di lavoro alla Camera (On. Paolo Gandolfi) – è finita la distrazione, causa di tre incidenti su quattro che si verificano ogni giorno sulle strade italiane.
I risultati che stiamo illustrando, condensati in un Report, si riferiscono a un anno di lavoro da parte dell’assise informale, di cui fanno parte anche Anas, Ania, Aci e Polizia Stradale.
GLI ELEMENTI DELLA NON-SICUREZZA STRADALE
Nel nostro Paese, diversamente da quanto accade negli altri principali stati europei, i driver si mettono infatti in luce per l’assunzione di comportamenti potenzialmente pericolosi alla guida, che possono preludere a un sinistro. Le radici di un approccio sconsiderato al volante da parte dei nostri connazionali sono diverse.
Possono infatti afferire tanto al campo culturale quanto a quello normativo, inteso come assenza di un’architettura di norme prescrittive immediatamente comprensibili. Sono comunque tutte di natura soggettiva.
Nell’81% dei casi (quota al cui interno incide – per il 75% – l’utilizzo del telefonino) il crash discende, come detto, da fattori legati alla distrazione del conducente. Seguono il mancato rispetto delle regole di sicurezza, l’imperizia da parte del driver, nonché una valutazione al ribasso, da parte sua, delle condizioni di pericolo ravvisabili.
IL GIUSTO COMPORTAMENTO SULLA STRADA
In questo contesto un’inversione di tendenza decisa potrebbe arrivare grazie alle modifiche al Codice della Strada in fase di approvazione, che vorrebbero, ad esempio, una stretta sull’utilizzo dello smartphone mentre si è impegnati alla guida.
Tra le altre proposte avanzate dai componenti il “Tavolo sulla Sicurezza Stradale” spicca la volontà di unificare, laddove le peculiarità del singolo paese non siano d’intralcio, le regole che sovrintendono alla circolazione dei mezzi sul territorio europeo.
L’accento è posto inoltre su iniziative utili a seminare la cultura della sicurezza stradale. Si va dai progetti di comunicazione e sensibilizzazione “ad hoc”, a campagne informative. Non viene tuttavia tralasciata l’importanza di provvedere alla formazione e all’aggiornamento degli operatori del settore.
Parlando del Tavolo, costituito nel 2016, l’On. Paolo Gandolfi, segretario della Commissione Trasporti alla Camera, ne ha rilevato la funzione specifica, che si riassume nel fatto di essere “un’occasione di confronto con soggetti diversi. Il problema della sicurezza stradale, oltre ad essere difficile da risolvere, trova una delle sue complessità proprio nel fatto che si è molto scoordinati nelle azioni: ognuno fa il proprio pezzo e a volte non si agisce tutti nella stessa direzione”. Di qui la proposta avanzata dall’Onorevole al Governo di istituire una “Agenzia” tematica, che valga quale punto di coordinamento dell’intera materia.
Ottavia E. Molteni – fleetmagazine.com – 31/07/2017
Sicurezza stradale: il driver è il primo nemico di se stesso