Auto aziendale 2017: tre fattispecie diverse e rispettivi inquadramenti fiscali
Tra le retribuzioni in natura integrative dello stipendio, la concessione dell’auto aziendale è tra i benefit più gettonati dalle imprese. E’ l’articolo 2099 del codice civile a prevedere che “il prestatore di lavoro può anche essere retribuito in tutto o in parte con partecipazione agli utili o ai prodotti, con provvigione o con prestazioni in natura”.
Se l’auto aziendale è concessa solamente durante il servizio non si configura a ben vedere nessun benefit. Se invece la vettura viene intesa come una componente del trattamento economico e viene quindi meno il carattere di strumentalità, al dipendente andrà imputato in busta paga l’intero reddito corrispondente al benefit che gli deriva dall’utilizzo del veicolo ricevuto in uso e determinato sulla base del “valore normale”. Quest’ultimo, stando alla lettera dell’articolo 9 del TUIR corrisponde al “prezzo o corrispettivo mediamente praticato per i beni e i servizi della stessa specie o similari, in condizioni di libera concorrenza e al medesimo stadio di commercializzazione, nel tempo e nel luogo in cui i beni e servizi sono acquistati o prestati …”.
Nell’ultima fattispecie, che è piuttosto comune, ovvero quella di uso promiscuo dell’auto aziendale, si calcola in modo forfettario la percentuale di uso aziendale e di uso personale. In sostanza si presume che dal lunedì al venerdì la vettura sia usata come bene strumentale e nel week end come bene personale. Ogni anno l’ACI pubblica il costo chilometrico relativo ai veicoli sul mercato, proprio per permettere la quantificazione più attendibile possibile del fringe benefit.
E’ onere dell’azienda inoltre far firmare al lavoratore un documento con le regole di utilizzo, rilevanti anche ai fini assicurativi. Sicuramente tra i punti devono figurare: rispetto rigoroso del Codice della strada; divieto di far utilizzare l’auto a terzi; obbligo di comunicare tempestivamente ogni guasto, incidente o furto; divieto di utilizzare il veicolo per finalità estranee rispetto a quella in relazione alla quale il bene viene concesso in uso.
autore: Alessandra De Angelis – investireoggi.it – 29/12/2016
gG